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Nomina dirigenti sanitari, scelta incomprensibile, inadeguata ed illegittima

Con delibera 315 dell’8 giugno 2023 la Regione Basilicata ha approvato l’accordo per l’assegnazione temporanea di dirigenti di ruolo delle aziende sanitarie e ospedaliere del sistema sanitario regionale al dipartimento per la Salute della Regione Basilicata. Accordo peraltro non allegato alla delibera.

L’atto deliberativo parrebbe essere il tassello mancante alla già avvenuta individuazione nominativa a fine maggio 2023, da parte del direttore generale dipartimento per la Salute della Regione Basilicata, di tre dirigenti delle aziende sanitarie lucane, destinati a ricoprire incarichi dirigenziali presso la regione Basilicata. Se così fosse, in barba ai principi di trasparenza e imparzialità, sarebbe ribaltato quello che dovrebbe essere l’ordine logico procedimentale e giuridico: prima si individuano i destinatari con una scelta basata esclusivamente sulla fiducia e sull’intuitus personae e poi si costruiscono i procedimenti per attribuire alla scelta parvenza di legittimità.

La delibera, infatti, nell’enumerare i progetti cui saranno destinati i dirigenti in assegnazione temporanea, nell’atto ovviamente mai nominati – il primo sul programma di sviluppo della sanità digitale, il secondo per l’attuazione del Piano regionale di prevenzione, il terzo sulla rendicontazione delle azioni del Pnrr – si attarda su disquisizioni dottrinarie sulla distinzione tra i vari istituti della mobilità, del comando e del distacco per precisare che i dirigenti nominati per chiamata saranno assegnati all’amministrazione regionale con comando.

Peccato che la medesima attenzione non venga, o meglio non sia stata prestata alle fasi prodromiche rispetto alla sottoscrizione degli accordi con le aziende interessate, vale a dire alle procedure di scelta del personale destinato a guidare i tre progetti. Nella delibera, infatti, si dà atto di un interpello a seguito del quale sono stati assegnati due dei cinque uffici nei quali si articola la direzione generale per la Salute e le politiche della persona e della relativa delibera, peraltro approvata contestualmente alla numero 315, ma ciò non supera l’eccezione che per la copertura dei progetti strategici da presidiare non vi sia stato alcun interpello interno, nè rivolto ai medesimi dirigenti regionali, nè tantomeno al personale interno in possesso dei requisiti per l’accesso alla dirigenza. Di fatto si è bypassato l’onere di previa verifica sulla sussistenza di figure interne in possesso dei requisiti professionali richiesti per lo svolgimento dell’incarico. D’altronde la discrezionalità di cui l’amministrazione dispone nella scelta trova un suo ineludibile contrappeso in un forte vincolo motivazionale che non è ravvisabile nella suddetta delibera.

Una scelta a nostro avviso incomprensibile, sia alla luce dei rilievi più volte fatti dalla Corte dei Conti di Basilicata rispetto alla necessità di effettuare procedure comparative per l’affidamento di incarichi dirigenziali apicali sia dello stallo del concorso per 18 unità dirigenziali, bandito circa sei mesi fa, che stenta ad essere espletato. Un concorso che oltre a dare una boccata d’ossigeno rispetto alla grave carenza di personale dirigenziale rappresenterebbe una giusta risposta alle aspettative delle tante professionalità interne.

Considerata la temporaneità degli incarichi da conferire, in attesa di espletamento della procedura concorsuale, la strada da percorrere sarebbe dovuta essere sicuramente quella prevista dall’articolo 19 comma 6 della legge 165 del 2001 che avrebbe anche consentito di valorizzare le specifiche professionalità interne attraverso un interpello tra i dirigenti e, in caso di esito negativo, tra i funzionari della Regione Basilicata, in possesso dei requisiti e della formazione ed esperienza adeguate allo svolgimento dell’incarico da ricoprire. Una procedura che avrebbe garantito la contemporanea soddisfazione delle esigenze di trasparenza, non discriminazione e buona amministrazione, all’interno del quale i diritti e le aspirazioni dei dipendenti convivono con le esigenze dell’amministrazione.

La Regione Basilicata, al contrario,non ha previsto alcun avviso pubblico per la ricerca dei profili dirigenziali richiesti, ne’ alcun interpello rivolto al personale interno, ma solo, per quel che conosciamo, sembrerebbe voglia adottare il criterio della scelta “ad personam” che appare inadeguata, considerato anche il danno collaterale che tale assegnazione arrecherebbe alle strutture sanitarie in cui sono incardinati i dirigenti a suo tempo individuati dal Direttore Generale Dr. Bortolan.

Si tratterebbe di una scelta incomprensibile, inadeguata e illegittima, in violazione di principi base della pubblica amministrazione,l’imparzialità e il buon andamento della stessa, visto che, a fronte della ben nota carenza di dirigenza nelle strutture sanitarie regionali, queste sarebbero ulteriormente private di professionalità. Come Fp Cgil chiediamo di annullare la delibera n.315 e di avviare le prodromiche procedure previste dall’articolo 19 del disegno legislativo 165 del 2001 per conferire gli incarichi individuati, riservandoci, ove risultasse confermato quanto ipotizzato, di sottoporre al vaglio della Procura della Corte dei conti di Basilicata l’operato della Regione.

Potenza, 12 giugno 2023

Segretaria generale

Fp Cgil Potenza

Giuliana Pia Scarano