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Postazioni territoriali di soccorso 118 chiuse per carenza di infermieri, Fp in presidio davanti alla Regione al fianco dei precari della sanità

Che i tempi dilatati che si continuano a registrare nella nostra regione sulla gestione delle politiche del personale sanitario siano completamente inconciliabili con le esigenze del territorio e la richiesta di salute dei lucani, continuiamo a toccarlo con mano ogni giorno. Caso emblematico il Deu 118, che da tempo, per carenza di infermieri, si scontra con la difficoltà di tenere tutte le postazioni territoriali di soccorso aperte con enormi disagi per la gestione delle emergenze. È il caso di Corleto, ma anche di San Nicola di Melfi e di numerose altre postazioni territoriali di soccorso, che non riescono a supplire alla carenza di personale neppure con il supporto delle altre postazioni delle microaree, in quanto le carenze generalizzate sottopongono il personale a carichi di lavoro eccessivi e turni massacranti. Ciò, unito alla carenza di medici di medicina generale, rende esplosiva la situazione e nega il diritto alla salute dei cittadini.

In questo quadro ci risulta davvero incomprensibile come non si acceleri sulle procedure assunzionali del personale, in primis stabilizzazioni e concorsi, e non si utilizzino tutti gli strumenti a disposizione per incrementare i tetti di spesa sul personale. Solo il 23 maggio scorso, dopo diverse richieste della Fp Cgil, che da subito aveva individuato questa come una delle soluzioni percorribili per la stabilizzazione, la regione ha incrementato i tetti di spesa per il 2022. L’incremento annuale del fondo sanitario del 10%, come da possibilità dettata dalla legge di Bilancio 2022 e già sfruttata dalla Regione Basilicata per le annualità 2019 e 2020, non era stata ancora messa in atto per le annualità successive e lo abbiamo chiesto a gran voce, perché sapevamo che questa era la principale strada per incrementare il limite di spesa e raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione di tutta la platea dei precari in tempi rapidi. Obiettivo al quale abbiamo sempre creduto e per il quale ci siamo sempre battuti. Le prime stime delle cifre ci danno ragione, in quanto il nuovo limite di spesa permetterà, attraverso una rimodulazione dei piani dei fabbisogni, di incrementare i posti sui piani dei fabbisogni e provare ad assumere fin da subito tutti gli aventi diritto presenti nelle graduatorie.

La Regione, tuttavia, non ha dato ancora indirizzi alle aziende del servizio sanitario regionale per la rimodulazione del piano dei fabbisogni del personale, atto indispensabile per procedere ad assumere e rafforzare organici in cronica carenza da tempo.

Attendiamo, tra l’altro, che si proceda nella medesima direzione con l’ulteriore incremento del 5%, la cui condizione è subordinata all’adozione di una metodologia per la determinazione del fabbisogno di personale per gli enti del sistema sanitario nazionale allo scopo di fruire di ulteriore facoltà assunzionale, nonché la verifica sulle possibilità di utilizzo delle somme previste dalla legge 234 del 2021 che stanzia per la Basilicata 909mila euro per il 2022, 1,5 milioni per il 2023 e 3,8 milioni per il 2024.

Per ripuntare il faro sulle criticità e sollecitare la Regione a fare presto, domani 7 giugno saremo in presidio davanti la Regione Basilicata alle 10 con Cisl Fp e Uil Fpl al fianco dei precari della sanità pubblica, perché non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo e rischiare di far andare via dalla nostra regione indispensabili professionisti formati e di non garantire presidi di salute indispensabili e costituzionalmente garantiti.

Potenza, 6 giugno 2023

Segreteria generale

Fp Cgil Potenza

Giuliana Pia Scarano

Sandra Guglielmi

Donato Summa