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Innalzati tetti di spesa e tariffe per la riabilitazione di pazienti con disabilità, Fp Cgil: “Adesso si adeguino subito i contratti dei lavoratori”

Il costante pressing delle organizzazioni sindacali ha avuto i suoi effetti. Nella giornata di martedì la giunta regionale di Basilicata ha deliberato l’innalzamento del tetto e delle tariffe per l’acquisto di prestazioni di riabilitazione estensive ex art. 26, ovvero le prestazioni assistenziali e riabilitative dei pazienti con disabilità fisiche, psichiche e/o sensoriali.

Come Fp Cgil segnalavamo da tempo il forte stato di sofferenza delle strutture che si occupano di questi pazienti, le cui tariffe erano ferme da tempo. Sofferenza che si riversava sui lavoratori, sui loro contratti e sulle loro retribuzioni, e per la cui tutela abbiamo indetto presidi, proclamato stati di agitazione, richiesto incontri e avuto interlocuzioni continue con i datori di lavoro, le aziende sanitarie e la Regione.

L’approvazione della delibera che innalza tetti di spesa e delle tariffe del 10% da gennaio 2025 e del 15% dal 2026 arriva finalmente a sanare un vulnus. 

È indispensabile adesso velocizzare l’iter a carico delle aziende sanitarie che dovranno mettere in atto gli indirizzi della giunta sull’incremento del tetto di spesa da assegnare alle strutture e delle tariffe. È fondamentale che i datori di lavoro procedano senza indugi sugli impegni assunti nei confronti dei lavoratori. 

Universo Salute deve procedere ad applicare il giusto contratto Aris Aiop Case di cura. All’indomani della firma della preintesa per il rinnovo contrattuale Case di Cura, nel 2020, Universo salute, infatti aveva proceduto ad applicare il contratto Aiop rsa, ritenendo troppo oneroso un aumento del costo del lavoro del 9% previsto dal rinnovo contrattuale, facendo partire un lungo braccio di ferro con le organizzazioni sindacali.

Medesima l’aspettativa sull’Istituto Padri Trinitari, che deve applicare il contratto Aris Aiop Sanità privata e non l’Aris rsa, non solo in ragione del trattamento economico e normativo deteriore riservato al personale operante, ma, soprattutto, in ragione di una valutazione qualitativa della prestazione professionale resa dagli stessi operatori. 

L’applicazione del giusto contratto è e deve essere, infatti, un punto fermo per chi opera erogando servizi e prestazioni in nome e per conto della Regione e utilizzando i soldi pubblici; a pena revisione degli stessi requisiti di accreditamento e delle tariffe corrisposte.

Le Aias, dal canto loro, devono procedere immediatamente ad effettuare gli adeguamenti economici per i circa 1150 lavoratori che forniscono assistenza riabilitativa a circa 5.000 lucani con disabilità e che da anni attendono gli arretrati contrattuali e i relativi benefici previsti dal contratto nazionale collettivo AIAS. Un contratto nazionale capestro che, come Fp Cgil non abbiamo firmato in quanto, tra le altre cose, prevedeva proprio la possibilità di subordinare gli aumenti contrattuali proprio all’adeguamento delle tariffe da parte delle regioni, generando una situazione di incertezza e possibile differenziazione fra una regione e l’altra, come puntualmente avvenuto. I lavoratori delle Aias lucane, nonostante i rinnovi contrattuali a livello nazionale, da anni non ottengono aumenti nelle loro buste paga. Ora non ci sono più scuse per ottenere esigibilità dei diritti dei lavoratori, che da anni attendono il giusto riconoscimento normativo ed economico al grande lavoro che ogni giorno mettono al servizio dei più deboli.

LA SEGRETARIA GENERALE FP CGIL DI POTENZA Giuliana Pia SCARANO

LA SEGRETARIA FP CGIL DI POTENZA Sandra GUGLIELMI