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Fp Cgil: “Bene attivazione nuovo servizio elisoccorso, ma urge tavolo regionale di confronto specifico sul Servizio di emergenza urgenza regionale”

Bene l’attivazione dalla giornata odierna del nuovo servizio di elisoccorso sanitario in seguito all’introduzione di elicotteri di ultima generazione che offrono migliori prestazioni in termini di velocità, capacità operative, affidabilità e sicurezza. Come Fp Cgil diciamo da tempo che il servizio di emergenza urgenza del Deu 118 vada potenziato e valorizzato e dotarlo di nuove tecnologie rappresenta sicuramente un tassello importante. Ma non può e non deve essere tralasciata l’importanza che, in un servizio salvavita quale quello dell’emergenza urgenza rappresentano i lavoratori. È da tempo che chiediamo si apra un tavolo specifico a livello regionale sul Deu 118. Perché servono risorse ulteriori, umane ed economiche, in un servizio in grave sofferenza ed è necessaria una modifica legislativa che permetta di dotare gli equipaggi dei mezzi di soccorso non medicalizzati di tre unità, infermiere, autista e soccorritore. Ciò al fine di garantire capacità gestionale autonoma dell’intervento all’equipe e rispondere a quanto previsto dal decreto legislativo 81/2008 sulla salute dei lavoratori in merito alle norme sulla movimentazione carichi, rafforzando altresì il livello di sicurezza per una categoria di lavoratori sanitari fortemente esposti al rischio aggressioni. Scelta che, in sinergia con altre azioni organizzative e di valorizzazione del personale possono essere di ausilio per invertire un trend che segna un innegabile, e allo stato attuale incolmabile  carenza di professionisti, nonostante i continui sforzi assuntivi dell’Azienda sanitaria di Potenza: il grado di complessità e i carichi di lavoro insostenibili portano continue fuoriuscite dal Deu 118 per mobilità o sopraggiunte limitazioni, e le assegnazioni di nuovo personale non riescono ormai neppure a garantire il turnover. È necessario per garantire la stabilità degli organici ed il livello di professionalità, adottare politiche aziendali che ripensino il servizio di emergenza – urgenza nell’ottica della razionalizzazione delle risorse umane e dell’indispensabile servizio salvavita nei confronti dell’utenza attraverso scelte attente alla formazione di questi professionisti – predisponendo rinnovati protocolli operativi e procedure – e alla motivazione del personale, prevedendo un’incentivazione economica che valorizzi la grande professionalità e i grandi sforzi che questo personale compie ogni giorno per salvare vite. Incentivazione, tra l’altro, prevista nella legge regionale 21/99 istitutiva del Deu in funzione degli obiettivi da perseguire e della particolarità dell’impegno lavorativo nell’ambito dell’emergenza sanitaria, considerata particolarmente usurante. Articolo che, a quanto ci risulta, è inapplicato dal lontano 2015, anno nel quale del milione di euro che la Regione stanziava per i progetti obiettivo del personale del Deu 118 si sono perse le tracce. Per non parlare della scelta da parte della Regione di escludere il personale del Deu 118 dall’indennità di Pronto soccorso, in controtendenza con quanto accaduto nella maggior parte delle regioni. Siamo convinti che se non si incentiva il personale a scegliere e a restare in un servizio ad alto stress e con carichi di lavoro insostenibili, tutti gli sforzi tesi al suo rilancio e alla sua valorizzazione saranno vani. Ulteriore nota dolente quella della carenza del personale medico: le undici ambulanze medicalizzate sul territorio, le cosiddette Mike, operano per la maggior parte dei turni come ambulanze infermieristiche, le cosiddette india. Riuscirà in qualche modo il nuovo accordo sulla retribuzione di posizione della dirigenza medica, anche di parte variabile, ad attrarre nuovi giovani medici?

Rafforzare e valorizzare il Deu 118 deve rappresentare una delle sfide da affrontare e attuare nel nuovo nuovo Piano socio sanitario regionale. E sicuramente la soluzione non può essere quella prospettata da Forza Italia all’indomani dell’audizione in Quarta commissione consiliare dei vertici dell’Azienda sanitaria proprio sulle criticità del Deu 118, ovvero quella di affidarsi alla cooperazione col terzo settore. 

Quando il Deu 118 fu istituito in Basilicata nel 1999 con la Legge regionale 21, fu fatta un’illuminata scelta di affidare il servizio alla governance pubblica delle Aziende sanitarie di Potenza e di Matera. Poi, con il riordino effettuato con la Legge 2 del 2017 la gestione divenne tutta dell’Azienda sanitaria di Potenza. Il sistema, totalmente affidato al pubblico, così come dovrebbe essere per tutti i servizi essenziali, non può andare oggi, mentre assistiamo in altre regioni alla reinternalizzazione progressiva di tutti i servizi di emergenza urgenza, come avvenuto nel Lazio, solo per citarne una, andare in controtendenza. Trovare la panacea nell’affidare l’emergenza urgenza a una sorta di partenariato pubblico privato non può e non deve essere la soluzione.

Riconoscere la centralità di chi, in prima linea, salva ogni giorno vite in situazioni spesso estreme, valorizzandone impegno, professionalità e competenze. Questa è l’unica risposta possibile da dare non solo ai professionisti che ogni giorno tutelano la nostra salute, ma alle richieste di salute dei cittadini lucani. Il Deu 118, torniamo a ribadirlo con forza, è e deve restare pubblico. Per garantire il diritto alla salute universalistico garantito dalla costituzione. 

Torniamo pertanto a sollecitare l’urgente attivazione di un tavolo regionale di confronto specifico sul Servizio di emergenza urgenza regionale.

Segretaria generale Fp Cgil Potenza Giuliana Pia Scarano

Segretaria Fp Cgil PotenzaSandra Guglielmi

Rsu Asp Francesco D’Andrea