La Cgil Basilicata e lo Spi Cgil Basilicata esprimono la propria contrarietà sul ddl regionale numero 37 del 2025 sulle “disposizioni in materia di sperimentazioni gestionali in sanità” su cui le organizzazioni sindacali sono state udite oggi in quarta commissione consiliare del Consiglio regionale di Basilicata.
La Cgil considera il disegno di legge “inopportuno nella sua tempistica in quanto, come è noto, è in corso la redazione del Piano integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità sulla base del documento programmatico approvato con delibera regionale numero 70 del 13 febbraio scorso. Un documento che, per quel che ci è noto, enumera una serie di obiettivi, sette per la precisione, alquanto generici dai quali, pertanto, non è possibile cogliere quello che sarà il reale impianto del futuro Piano sanitario regionale. La nostra preoccupazione – affermano i sindacati – è che l’introduzione di questa nuova disciplina sulle sperimentazioni gestionali in sanità possa condizionare e orientare il piano stesso, preludendo a un cambiamento degli assetti del nostro servizio sanitario regionale. Riteniamo, pertanto, assolutamente sbagliato approvare il disegno di legge in assenza di un Piano socio sanitario regionale.
Preoccupa, in particolare, l’ampio ambito di applicazione delle sperimentazioni gestionali delineato dagli articoli 1 e 2 del ddl, laddove si fa riferimento a progetti e programmi, proposti “anche” dalle aziende sanitarie regionali che prevedono forme di collaborazione tra strutture del servizio sanitario regionale e soggetti privati, su nuovi modelli gestionali volti “all’erogazione di prestazioni sanitarie di eccellenza”.
Oltre alle aziende sanitarie regionali, quali sono gli altri soggetti che possono proporre programmi e progetti? I progetti possono riguardare tutte le tipologie di prestazioni sanitarie? Questi i nostri interrogativi.
La legge riconosce, sostanzialmente, alla giunta regionale un’ampia autonomia decisionale, che sfiora la discrezionalità, sull’adozione di sperimentazioni gestionali in tutti gli ambiti del Servizio sanitario regionale: l’articolo 3 è infatti alquanto generico nell’indicare gli elementi di valutazione della progettazione; lo stesso articolo 5 disciplina a maglie molto larghe la procedura di evidenza pubblica eventualmente indetta dalle aziende sanitarie. È poi fortemente lacunoso – continuano – l’aspetto del monitoraggio e della verifica dei risultati delle sperimentazioni integralmente demandato ad un successivo atto deliberativo della giunta.
Ribadiamo pertanto il nostro giudizio critico e le nostre preoccupazioni rispetto all’impianto di questo disegno di legge e riteniamo ancor più discutibile procedere all’adozione di una legge per disciplinare sperimentazioni prima della definizione di un nuovo Piano sanitario regionale a cui far riferimento per possibili modifiche degli assetti organizzativi relativi alla rete dei servizi ospedalieri, territoriali e di prevenzione.
Ribadiamo quindi il nostro giudizio critico sul disegno di legge chiedendone l’immediato ritiro. In una fase storica in cui bisognerebbe rafforzare ed investire sempre più sulla sanità pubblica, il ddl si avventura in forme di privatizzazione del servizio sanitario regionale per noi assolutamente non condivisibili”.
Potenza,10 luglio 2025
I segretari Cgil Basilicata Fernando Mega – Giuliana Pia Scarano
Spi Cgil Basilicata Angelo Summa